GINO SANDRI

(Colognola ai Colli 30 Giugno 1895 – Brescia 10 Gennaio 1949).

INSEGNANTE – STORICO – ARCHIVISTA

Compiuti gli studi gli studi classici al Liceo “Scipione Maffei” di Verona (1913) e iscritto all’università di Padova, dovette sospendere gli studi per rispondere alla chiamata alle armi (1915).

Ufficiale degli alpini, nel corso della Grande Guerra meritò sul campo due medaglie al valor militare. Ritornato alla vita, si laureò in lettere (1920). Due anni dopo conseguì una seconda laurea in filosofia, all’Università di Roma, ove ebbe a maestro Benedetto Croce. Riuscì vincitore in due concorsi per le scuole secondarie e, rinunciando alla cattedra di filosofia nei licei classici, insegnò materie letterarie, prima a Palermo e successivamente a Padova. Nel ’28 l’Amministrazione Comunale di Verona lo nominò bibliotecario-archivista dell’istituto di via Cappello, allora diretto da Vittorio Fanelli. Assolse all’incarico fino alla prematura morte, sopraggiunta sette anni dopo l’affidamento da parte del Ministero dell’Interno della direzione della neonata sezione veronese dell’Archivio di Stato, alla cui istituzione aveva dedicato le sue fatiche (1941).

Come Vittori Fanelli e Giuseppe Turrini, durante la guerra dovette provvedere alla salvezza dei materiali con sistemazioni di fortuna (1942 – 45). Le precauzioni adottate salvarono il patrimonio dell’istituto dal terribile bombardamento del 4 gennaio 1945.

Paleografo, diplomatico [studioso di antichi documenti n.d.r.] e storico di valore, diede alle stampe una serie corposa di studi, specie relativi all’età scaligera. La sua opera maggiore, Gli Statuti Veronesi del 1276, riscosse grande fortuna sin dalla sua prima uscita (1940). Socio della Deputazione di storia patria delle Venezie (1932), dell’Istituto veneto di scienze lettere e arti di Venezia (1940) e dell’Accademia Olimpica di Vicenza, nel 1933 venne chiamato a far parte dell’Accademia di agricoltura scienze e lettere di Verona, che lo ebbe anche suo segretario – bibliotecario nel periodo 1935 – 48, al tempo delle presidenze di Luigi Messedaglia e di Mario Cavalieri, sostituendo Antonio Scolari. Per il suo contributo alla conservazione dei monumenti, venne insignito anche dal titolo di ispettore onorario agli stessi.

[Tratto da: Dizionario Biografico dei Veronesi. Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona. Verona 2006. pagg. 733 – 734]. ( G. C.).